Tab Article
Della propria "passione" sportiva, e per il Giro in particolare, Vasco Pratolini non ha mai fatto mistero. Non solo: dato che "sport e nostalgia sono compenetrabili l'un l'altro", ecco allora che i due termini che si possono richiamare per meglio qualificare la disposizione e l'atteggiamento dello scrittore nei confronti del Giro possono ben essere "vacanza" e, al tempo stesso, "vacanza memoriale". Una vacanza che si muove tra presente e ricordi che ne rinverdiscono l'atteggiamento, facendogli recuperare una visione anche adolescenziale, festosa, della corsa; "ritrovare sotto la scorza dei quarant'anni gli entusiasmi dell'adolescente acceso d'ammirazione per Binda e per Brunero, per Girardengo e per Belloni. E in realtà non ho che da sostituire dei nomi per rivivere cotesta stagione, una volta di più e con lo stesso cuore".